Dopo due raccolte di racconti, ho completato il mio primo romanzo
“4 novembre” di Alessandro Vanzaghi
“Poco prima delle 10 di quella piovosa mattina, la strana coppia tornava sui propri passi lungo la provinciale sonnecchiante. Quasi tutti avevano già raggiunto il posto di lavoro. Qualcuno bighellonava alla guida di un’auto di seconda mano che non lo avrebbe portato da nessuna parte. C’era solo da andare avanti qualche chilometro e poi tornare indietro, come se non si fosse mai partiti. Non esistevano prospettive, per molte persone. A far loro compagnia c’era solo il battito insistente della pioggia sul parabrezza rigato. Forse dentro quelle macchine stavano piangendo. Forse non pensavano a nulla, oppure avevano troppe cose da dimenticare. Il mondo era buio e triste, immagine della loro solitudine.
I due ragazzi camminavano abbracciati sotto l’ombrello al bordo della strada, testimoni inermi di quel desolante passaggio.”