Una misteriosa pandemia rende non vedente l’intera popolazione mondiale. Questa la premessa di un libro che definire angosciante è riduttivo. L’opera, scritta in uno stile molto particolare e non certo immediato, considerando che i dialoghi si fondono con le parte descrittive, raggiunge vette altissime (ha fruttato il Premio Nobel all’autore…). Saramago attacca senza mezze misure, e attraverso un crescendo di violenza che mi ha impressionato, la società contemporanea, i suoi egoismi, la sua mancanza di solidarietà e l’iniqua distribuzione del potere che la caratterizza. Questo e molto altro, in realtà. La scena dello stupro di gruppo di uomini ciechi ai danni di donne cieche è da togliere il sonno. La vendetta contro quell’atto ignobile da parte della protagonista fa tremare anche i muri e urlare di rabbia e giustizia. La violenza porta violenza anche in chi legge. Non c’è scampo, signore e signori. Unica pecca, a parer mio, il finale che riapre la speranza dove non esiste via d’uscita.