Due problemi di fondo: l’aver visto (ben più di una volta) il capolavoro di Francis Ford Coppola ispirato al racconto e l’essere avverso a strutture di testi troppo descrittivi. Mi resta il resoconto di un lungo viaggio, trasmesso attraverso un senso dell’attesa estenuante e l’ossessione verso un personaggio avvolto nell’orrore e nella tenebra. Come il suo cuore.