Il mio libro della settimana: “Sigaro e amaro?” di Andrea Lorandi
Leggere l’opera di qualcuno che si conosce di persona è un’esperienza interessante. Fra le righe sembra di ascoltare la voce dell’autore: un ricordo condiviso, un argomento discusso insieme, un’esclamazione, una frase già sentita.
Il romanzo di Andrea Lorandi, mister del mio secondogenito fino a qualche mese fa, mi ha permesso di sentirmi parte della storia. Di viverla, per così dire, in diretta.
L’intreccio è avvincente, con al centro un messaggio fortemente positivo: la rinascita di un uomo grazie all’aiuto, all’amore e all’amicizia delle persone di cui si circonda.
I personaggi si muovono dentro due cornici che l’autore conosce benissimo: da una parte la montagna, coi silenzi e la maestosità che la caratterizzano; dall’altra parte l’oratorio, con le sue guide spirituali e i volontari che continuano imperterriti a renderlo un rifugio al riparo dalle bruttezze del mondo.
Fuori da quei confini, invece, imperversa l’eterna lotta tra il bene e il male.
Io e Lorenzo (il mio piccolo) dobbiamo molto ad Andrea per il suo lavoro sul campo da calcio.
Ora la mia riconoscenza va anche al Lorandi autore di un libro che consiglio a chiunque desideri incontrare sulla propria strada uomini e donne che valga la pena di conoscere.