Ho iniziato a leggerlo con l’idea di prendermela comoda e magari intervallarlo con altri libri. Pensavo fosse troppo lungo, troppo d’avventura, troppo per ragazzini, troppo classico. E invece l’ho finito cinque giorni fa e ci sto ancora pensando. E’ stato come un viaggio vissuto a un ritmo tanto incalzante da lasciarmi senza fiato. Mi è piaciuto praticamente tutto, compresi i cambi di rotta improvvisi, le contraddizioni, le lungaggini. Dumas, come fosse la cosa più semplice del mondo, amalgama amicizia, amore, coraggio, paura e vendetta. Misogino, presenta il personaggio femminile più estremo in cui mi sia mai imbattuto. Ironico, mi fa scoppiare dalle risate. Generoso, mi regala Atos, il più saggio dei moschettieri, la guida spirituale, l’uomo tutto d’un pezzo, il genere d’amico che vorrei al mio fianco ogni santo giorno. Quello che ti prende a sberle e ti offre una birra per dirti che non è finita. No, non è finita.